GIORNATE FAI DI PRIMAVERA MARZO 2023

XXXI edizione delle Giornate FAI di Primavera

Torna il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese, con l’apertura eccezionale di oltre 750 luoghi inaccessibili o poco noti.

Sabato 25 e domenica 26 marzo 2023 si rinnova l’appuntamento con le Giornate FAI di Primavera, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. La manifestazione di punta del FAI, giunta alla 31ª edizione, offrirà l’opportunità di scoprire e riscoprire sorprendenti tesori d’arte e natura in tutta Italia, partecipando alle visite a contributo libero proposte dai volontari della Fondazione in oltre 750 luoghi in 400 città, la maggior parte dei quali solitamente inaccessibili o poco conosciuti (l’elenco dei luoghi aperti e le modalità di partecipazione saranno pubblicate su questo sito dal 15 marzo).

Un fine settimana con un unico protagonista: il patrimonio di storia, arte e natura italiano. Una ricchezza del Paese che continua a stupire, luoghi speciali disseminati in ogni angolo della Penisola che rivelano una straordinaria ricchezza anche dove meno te lo aspetti. Non solo monumenti dal riconosciuto valore dunque, ma anche siti inediti e paesaggi sconosciuti, la cui importanza in termini di cultura, storia e tradizioni, talvolta nascosta o non convenzionale, racconta l’identità del Paese più bello del mondo. Saranno visitabili ville, chiese, palazzi storici, castelli, musei e aree archeologiche, e ancora esempi di archeologia industriale, collezioni d’arte, biblioteche, edifici civili e militari, luoghi di lavoro e laboratori artigiani. Non mancheranno poi itinerari nei borghi e visite in aree naturalistiche, parchi urbani, orti botanici e giardini storici, nel solco dell’impegno della Fondazione per la diffusione di una più ampia “cultura della natura”.

La manifestazione è inoltre un importante evento di raccolta fondi, per questo ai partecipanti verrà suggerito un contributo libero a partire da 3 euro, utile a sostenere la missione e le attività del FAI.

Tra le aperture delle Giornate FAI di Primavera 2023:

A Roma apertura straordinaria di Palazzo Piacentini, inaugurato nel 1932 come Ministero delle Corporazioni, oggi delle Imprese e del Made in Italy, nei cui spazi monumentali sono conservate opere di Sironi, Prampolini, Depero.

A Milano verrà riaperto il Centro di produzione RAI di Corso Sempione, ideato da Gio Ponti in collaborazione con Nino Bertolaia ed entrato in funzione nel 1952. Restando in Lombardia, a Brescia, Capitale Italiana della Cultura 2023 insieme a Bergamo, sarà visitabile in via eccezionale il settecentesco Palazzo Chizzola Porro Schiaffinati, sede della Soprintendenza, con un imponente soffitto affrescato da Carlo Innocenzo Carloni.

A Napoli si scoprirà l’imponente Palazzo Salerno in piazza del Plebiscito, di solito non visitabile in quanto sede del Comando delle Forze Operative del Sud, che racchiude un inatteso giardino e innumerevoli ambienti appena restaurati, mentre a Ercolano (NA) si potrà accedere all’Osservatorio Vesuviano, il più antico osservatorio vulcanologico del mondo, fondato nel 1841 da Ferdinando II di Borbone e oggi una delle sedi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.

A TorinoPalazzo Ferrero d’Ormea, sede della Banca d’Italia dal 1893, dove saranno visitabili, oltre al salone centrale e allo scalone d’onore, il caveau, le sale di rappresentanza e gli uffici al primo piano;

A Firenze porte aperte (solo per iscritti FAI) alla Fondazione Longhi, casa del grande storico dell’arte Roberto Longhi e dal 1971 sede della Fondazione di Studi di Storia dell’Arte da lui voluta, dove si conserva, oltre al Ragazzo morso da un ramarro di Caravaggio, una straordinaria collezione di opere di Guido Reni, Battistello Caracciolo, De Pisis, Morandi.

A Venezia visite eccezionali al Tribunale, dove si ammireranno la sala della Corte d’Assise e l’aula Manlio Capitolo, progettata da Carlo Scarpa, di cui conserva tutto l’arredo originario;

In Puglia si andrà alla scoperta de “Le vie dell’olio”: a Lecce e provincia saranno visitabili frantoi storici e altri interessanti siti che testimoniano lo sviluppo commerciale dell’area, senza dimenticare l’attualità, come a Nardò, dove un progetto di land art rievocherà gli ulivi colpiti dalla Xylella.

Lucca

Chiesa di Santa Caterina e il mistero dell’affresco sospeso

La chiesa di Santa Caterina, Luogo del Cuore del Fai nel censimento del 2010 e restaurata grazie ai fondi destinati dal Fai, è un bellissimo esempio di architettura barocca che nel 1738 fu progettata da un allievo del maestro Filippo Juvarra, Francesco Pini. All’interno di questa piccola chiesa conventuale a forma ovale si può ammirare un trionfo di stucchi e decori, marmi. Essa presenta inoltre un affresco detto sospeso all’apice della cupola a volta che si raggiunge con una scala a chiocciola in marmo: un esempio raro presente nelle chiese in Italia .
Gli iscritti Fai potranno accedere sulla cupola e ammirare da vicino l’affresco sospeso. Appuntamento sabato (25 marzo) dalle 10-16 e domenica (26 marzo) con orario 10-15,30 ultimo ingresso. Gruppi di 25 persone. Partenza ogni 30 minuti.

Evento speciale. Domenica (26 marzo) alle 17 nella chiesa di Santa Caterina ci sarà il concerto del tenore Claudio Sassetti che racconterà dietro le quinte lo studio, l’interpretazione, la teatralità con cui ogni artista interpreta il carattere dei personaggi di un’opera lirica e canterà a cappella dei brani tratti da opere liriche appositamente scelte. Posti limitati e prenotazione attraverso il portale del Fai.

Boccherini segreto, il conservatorio apre la sua biblioteca

La tradizione della musica, di cui si trovano tracce fin dal settimo secolo, è stata di primaria importanza e fondamentale per la divulgazione dell’arte musicale in una città che ha dato i natali a musicisti di fama internazionale, primi tra tutti Luigi Boccherini e Giacomo Puccini, il quale, al conservatorio frequentò classi di violino, di pianoforte e vocalizzo, armonia pratica, organo, composizione e contrappunto.

Il conservatorio Boccherini apre le porte in occasione delle giornate del Fai ai visitatori. Con la visita all’istituto superiore di studi musicali Luigi Boccherini verrà reso noto al pubblico il suo tesoro conservato gelosamente all’interno della propria biblioteca e verranno esposti per la prima volta assoluta preziosi fondi appartenuti alle famiglie di importanti musicisti e donati dagli stessi o dalle famiglie alla scuola, in particolare: il fondo Puccini, il fondo Bottini, il fondo Boccherini e il fondo Bonaccorsi.

Si potrà ammirare il pianoforte e l’armonium su cui prendeva lezioni Giacomo Puccini, una preziosa raccolta di composizioni giovanili (autografi e copie), alcuni quaderni di appunti usati al conservatorio di Milano e anche gran parte delle composizioni degli antenati di Giacomo, donati da lui stesso nel 1891. Orari e organizzazione: sabato (25 marzo) dalle 10-16; domenica (26 marzo) alle 10-14,30 ultimo ingresso. Gruppi di 25 persone. Partenza ogni 30 minuti.

Tesori nascosti: l’antica Zecca di Lucca e la sua straordinaria raccolta di calchi raffiguranti le acconciature femminili di tutte le epoche

La visita permetterà di ammirare i calchi e matrici di gesso e zolfo, gemme incise e medaglie sconosciuti dall’Ottocento fino ad oggi, e rinvenuti per un caso fortuito solo alcuni anni fa: tutte opere della manifattura lucchese Barsanti, che per la bellezza dei suoi calchi aveva una committenza internazionale. Poi, la visita continuerà con la scoperta di monete e calchi che rappresentano le più belle ed elaborate acconciature femminili attraverso i secoli, dall’antica Grecia, all’Impero Romano, fino alla fine del diciannovesimo secolo. L’esposizione, composta da 192 pezzi, abbina le parrucche pettinate secondo la moda d’epoca con le impronte, le matrici in pasta di zolfo, gli oggetti legati alle acconciature e con pregiati disegni anch’essi d’epoca, calchi, medaglie e altri manufatti relativi alle acconciature, e toupet pettinate secondo l’uso dell’epoca.

In conclusione e ad ulteriore valorizzazione della visita, è prevista la presenza dell’hair-stylist Gabriele Cipriani, diplomato all’accademia del cinema di Bologna, che effettuerà delle dimostrazioni sulle modalità in cui venivano realizzate le acconciature delle signore di epoche passate e mostrerà le tecniche con cui erano indossate nelle cerimonie e gran galà. Orari e organizzazione: sabato (25 marzo) dalle 10 alle 16. Domenica (26 marzo) dalle 10 alle 15,30 ultimo ingresso. Gruppi di 25 persone. Partenza ogni 30 minuti.

Cure termali e gioco da tavolo nella Bagni di Lucca dell’800: una combinazione di successo per il benessere e il divertimento degli ospiti

Casinò: l’edificio del Casinò Municipale, che richiama i monumenti classici, fu realizzato dall’architetto Pardini, su licenza del Duca Carlo Ludovico di Borbone. Giuseppe Pardini nacque a Lucca nel 1799 e nel decennio 1830-1840 svolse un’attività di rinnovamento del territorio provinciale, come espressione del potere del Duca. L’attività del Casinò iniziò i primi di agosto del 1839 con un concerto memorabile di Liszt e con una lotteria con un premio speciale. Il Casinò non era l’unico luogo di gioco e divertimento a Bagni di Lucca: la colonia britannica ottocentesca di Bagni di Lucca aveva infatti fondato il Club Des Anglais, riservato alla comunità anglosassone.

Bagno Termale Bernabò: il bagno è un piccolo scrigno neoclassico voluto nel 1805 Elisa Bonaparte Baciocchi, sorella di Napoleone Bonaparte e reggente del Principato di Lucca. Le pitture che ornano le volte del Bagno Bernabò e del Casinò, risalgono agli anni ‘30 dell’800 e sono attribuite al pittore lucchese Francesco Bianchi, detto il Diavoletto, prescelto dal Duca Carlo Ludovico di Borbone per decorare tutte le residenze e gli edifici della corte borbonica. Grazie alla combinazione Terme/Casinò, Bagni di Lucca divenne una delle destinazioni termali più importanti in Europa.

La visita inizierà dal Casinò, con il banco Fai e l’accoglienza dei visitatori, i quali, in gruppi di 25 persone, saranno accompagnati dai volontari Fai alla scoperta dei begli edifici del borgo, del bagno termale Bernabò e del Casinò, dove sarà possibile rivivere la magia dei giochi storici come il Biribisso, il Faraone, la Torricella e la Roulette, grazie all’aiuto dei volontari in abito storico della Vicaria Val di Lima, che animeranno le sale delle feste del neoclassico Casinò Municipale. La visita comprende tutte e due i siti in un percorso circolare: si consiglia un abbigliamento idoneo. Orari e organizzazione: sabato e domenica (25 e 26 marzo) 10-13 e 14-17,30. Gruppi di 25 persone. Partenza ogni 30’. Ultima visita alle 17,30.

TEATRINO DI VETRIANO – FRAZ. VETRIANO – PESCAGLIA, LUCCA

Sull’appennino che sfiora Lucca, a Vetriano, c’è un piccolo gioiello da scoprire. La sua storia risale al 1889, quando l’ingegnere Virgilio Biagini affidò alla piccola comunità un fienile da adibire a teatro. Gli abitanti, per lo più contadini, accolsero con grande favore la donazione dando vita a una “Società Paesana”, che si autotassò con versamento una tantum di 2 lire e poi di 50 centesimi al mese per costruire il teatro più la manovalanza.

Grazie all’operosità degli abitanti, il teatrino venne costruito in un solo anno e nel 1890 il palcoscenico, incorniciato da decorazioni neoclassiche, poté ospitare le prime rappresentazioni. Si trattava, per lo più, di opere in prosa e commedie musicali, spesso scritte e recitate dagli stessi abitanti del paese che, per godersi gli spettacoli, dovevano portarsi la seggiola da casa. In seguito l’attività si intensificò e il teatrino divenne ben presto un punto di riferimento per tutta la zona. Col passare degli anni, venuta meno la Società Paesana, il Teatrino cadde in abbandono e divenne inagibile, finché, nel 1997, gli eredi dell’Ingegner Biagini si rivolsero al FAI donandogli la propria quota di teatro perché se ne prendesse cura.

BORGO DI SERAVEZZA SERAVEZZA, LUCCA

Dai torrenti Serra e Vezza si pensa derivi il nome di Seravezza, Borgo incorniciato dalle vertiginose pareti di marmo delle Apuane, da freschi boschi di castagni e limpidi ruscelli. Seravezza è definita “la porta di accesso alle Alpi Apuane” perché si può salire nel cuore delle montagne, sia verso Stazzema che dalla galleria del Cipollaio e sul Monte Altissimo, lungo la strada che fu tracciata agli inizi del 1500 dallo stesso Michelangelo. Fiore all’occhiello è la Villa Medicea di Seravezza.Il percorso nelle giornate del FAI prevede la visita del centro storico del borgo di Seravezza e sarà accompagnato dai narratori volontari del FAI, i ragazzi delle scuola Galileo Chini di Viareggio ed il comitato paesano. La visita costituirà l’occasione per approfondire la storia di questo paese attraverso la scoperta dei suoi monumenti storici e delle sue bellezze naturali quali le montagne vicine. Si partirà dalla Villa Medicea, a seguire la Chiesa della Madonna del Carmine e la Cappella Marchi, il Duomo dei Santi Lorenzo e Barbara, passeremo di fronte al monumento “l’Apuano” su Via Roma; quindi, incroceremo il punto denominata “Puntone” in cui i fiumi Serra e Vezza si uniscono e ritorneremo verso la Villa.

Sito: https://fondoambiente.it/

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