Errori Comuni

Vediamo insieme quali sono gli errori nel curriculum vitae che si commettono con maggiore frequenza e che portano i selezionatori a scartarlo ad una prima lettura:

  1.  Grafica poco chiara. Un buon cv ha una veste grafica chiara e una struttura coerente. Il consiglio è di dividere le informazioni in sezioni: dati personali, esperienze professionali, istruzione e formazione, conoscenze linguistiche e informatiche. L’ideale sarebbe, inoltre, mantenere le esperienze professionali e quelle formative in due sezioni distinte.
  2. Mancanza di completezza. La completezza delle informazioni e l’attenzione per i dettagli contribuiscono a rendere il cv più chiaro ed efficace. Ad esempio nella sezione riservata ai dati personali è bene inserire tutte le notizie utili, in particolare i recapiti per il contatto quali eventuale domicilio, telefono fisso e cellulare, ed indirizzo e-mail, mentre in generale è importante fornire in maniera chiara indicazioni riguardanti il possesso di patente e auto propria, o della partita iva, il tipo di inquadramento contrattuale e le mansioni in riferimento alle esperienze professionali, o la denominazione precisa di attestati, qualifiche e titoli di studio conseguiti. Tutto ciò aiuterà il recruiter a farsi una prima idea di chi ha di fronte.
  3. Errori di grammatica, ortografia o battitura. Il curriculum vitae è un documento a tutti gli effetti, pertanto richiede un linguaggio formale ed accurato, privo di refusi o, peggio, inesattezze grammaticali o di battitura. Il consiglio è di rileggerlo più volte e di farlo leggere anche ad altre persone che potrebbero notare errori a noi sfuggiti.
  4. Attribuirvi competenze che non avete! La verità emergerà sicuramente in fase di colloquio o durante i primi giorni di lavoro, ed in quel caso sarà ben difficile poter porre rimedio ad una tale figura tapina.
  5. Avere un solo cv.  Il cv va sempre adattato all’annuncio e all’azienda a cui si intende inviarlo, nonché alla posizione e al ruolo per i quali si desidera proporre la candidatura. È buona regola mettere in evidenza le esperienza lavorative e formative più significative ai fini della selezione, magari eliminando o sintetizzando al massimo tutto ciò che non è rilevante per il profilo ricercato, così come inserire solo le competenze trasversali utili a farvi includere nella rosa dei candidati più idonei per il ruolo. Per giocare d’anticipo preparate più modelli di cv e inserite in ognuno le esperienze più coerenti fra loro, cucendo su misura il vostro cv per ogni posizione a cui potreste candidarvi.
  6. Cv troppo lungo. Sebbene non vi sia una misura obbligatoria, la lunghezza ideale di un curriculum vitae, secondo molti selezionatori ed esperti di risorse umane, è due cartelle, ossia due pagine. Ciò accade perché chi effettua il primo screening dei cv in media dedica circa 30 secondi a curriculum, pertanto è necessario che le informazioni siano contenute in un testo breve ed evidenziate a dovere per essere visualizzate in quel breve lasso di tempo.
  7. Informazioni superflue. Occorre evitare di inserire nel testo informazioni che non siano utili ai fini della posizione lavorativa per la quale ci si sta candidando, possono risultare fuorvianti e/o fuori luogo, o dare l’idea che il candidato non abbia ben compreso la natura della mansione per la quale si propone. E’ bene, invece, inserire piccole note che possano magari dare un’idea del carattere e della personalità del candidato, coerentemente con la natura della funzione a cui si aspira, ad esempio indicando hobby che denotino attitudini in linea con il profilo professionale di interesse.
  8. Dimenticare di inserire il numero di telefono o la mail. Dimenticare di aggiornare un numero di telefono o un indirizzo di posta elettronica, o non inserire l’autorizzazione al trattamento dei dati personali,  rendono il curriculum praticamente inutilizzabile in quanto nessuno potrà contattare il candidato né inserirlo in un database aziendale.
  9. La forma grafica troppo creativa. Anche la veste grafica del curriculum vitae, nella maggior parte dei casi, deve essere formale, adatta ad un contesto professionale, chiara e di facile consultazione, pertanto è meglio utilizzare formati che tendono a schematizzare le informazioni piuttosto che testi liberi evitare l’eccesso di accorgimenti grafici quali corsivi e grassetti, e l’utilizzo di colori sgargianti o i policromatismi. Assolutamente da evitare, poi, l’utilizzo di foto sconvenienti, a figura intera (se non espressamente richiesto), in compagnia e/o in situazioni di svago e/o vacanza. La foto, se inserita, è un ulteriore elemento di presentazione, che deve restituire un’immagine affidabile e professionale del candidato, pertanto meglio optare per foto in formato tessera, simili a quelle utilizzate per altri documenti ufficiali quali carte d’identità, patenti di guida, passaporti, ecc.
  10. Social network. Inserire i propri contatti Facebook, Linkedin, Twitter, ecc, può essere sicuramente utile dato che molte aziende effettuano il recruiting del personale anche attraverso i social network e sono sempre più le imprese che hanno profili social aziendali, ma dato il contesto occorre fare molta attenzione indicando profili sempre monitorati su cui non siano postati contenuti o foto che possano screditare il candidato o porsi in contrasto con regolamenti, mission o valori del datore di lavoro.
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