PARTO

Nella maggior parte dei casi il parto avviene al termine fisiologico della gravidanza (circa 40 settimane) ed avviene in modo spontaneo. Nel periodo che lo precede la donna accusa contrazioni dell’utero che, man mano che passa il tempo aumentano di frequenza e crescono di intensità; inoltre la donna avverte che il fondo dell’utero si abbassa. L’avvicinarsi del momento è dato da segni premonitori ben precisi:

  • la possibile fuoriuscita di perdite vaginali muco-gelatinose (tappo mucoso)
  • l’aumento della frequenza delle contrazioni uterine, che diventano più ritmiche con intervalli che via via diminuiscono e possono accompagnarsi a sensazioni dolorose (dolori in basso o alla schiena).

Questi sono i sintomi del travaglio e a questo punto è opportuno che la donna si presenti al punto nascita in cui ha deciso di partorire, per il ricovero. Durante il travaglio di parto l’ostetrica si prende cura della madre e del bambino, ascoltando regolarmente i suoi battiti cardiaci. Le contrazioni diventano via via più frequenti e quando il collo dell’utero (canale del parto) è completamente aperto (pronto), la donna avverte il bisogno di spingere. Normalmente il bambino viene alla luce dopo tre-cinque spinte valide. Dopo la nascita il cordone ombelicale viene pinzato e tagliato. Dopo 10-15 minuti viene espulsa la placenta. La nascita è ormai avvenuta e il nuovo viene subito pesato, misurato, lavato e messo nelle braccia della madre.

Cosa fare

Una delle raccomandazioni Unicef per gli ospedali amici dei bambini è “mettere i neonati in contatto pelle a pelle con la madre immediatamente dopo la nascita per almeno un’ora e incoraggiare le madri a comprendere quando il neonato è pronto per poppare, offrendo aiuto se necessario”.
Il contatto pelle a pelle (skin to skin) è il momento della conoscenza fisica tra mamma e bambino, finora limitata ai pensieri, alle emozioni e alla pancia che cresce. Il bambino, subito dopo la nascita, attraverso i cinque sensi, riconosce la mamma, percepisce il suo odore, la sua pelle e i suoi suoni (voce, cuore, intestino); il suo respiro si regolarizza, il suo corpo si riscalda, smette di piangere e inizia a scalare il ventre della mamma alla ricerca del seno (breast crawl), affidandosi al suo istinto; dopo un periodo di tempo che varia da bambino a bambino, il neonato si attacca spontaneamente al seno materno per la prima poppata. Per tutto questo periodo (cioè i primi 60-90 minuti dopo la nascita) il neonato si trova in uno stato di veglia tranquilla che gli permette di conoscere il nuovo mondo nel quale è arrivato. Questa condizione del tutto unica, nelle due ore successive al parto chiamata “periodo sensibile”, che favorisce la creazione e il consolidamento del legame tra i genitori e il loro bambino (bonding).

Certificato di assistenza al parto

Per ogni nato è prevista la compilazione, da parte del personale, ostetrico e/o medico che presta l’assistenza alla puerpera e al nato, del certificato di assistenza al parto (detto più comunemente CedAP), che fornisce un quadro informativo sui genitori del bimbo, sulla gravidanza, sul parto e sul bimbo stesso e dell’attestazione di nascita necessaria per la dichiarazione di nascita, che deve essere resa da uno dei due genitori:

  • entro 3 giorni dall’evento, presso la direzione sanitaria dell’ospedale o della casa di cura in cui è avvenuto il parto – (modalità non ammessa in caso di bambino nato morto)
  • entro 10 giorni dall’evento se dinanzi all’Ufficiale di stato civile del comune del luogo di nascita o di residenza dei genitori.

La dichiarazione di nascita permette la formazione dell’atto di nascita e, quindi, l’identità anagrafica, l’acquisizione del nome e la cittadinanza.
Se la madre vuole restare nell’anonimato la dichiarazione di nascita è fatta dal medico o dall’ostetrica, rispettando l’eventuale volontà della madre di non essere nominata (DPR 3 novembre 2000, n. 396 – Regolamento per la revisione e la semplificazione dell’ordinamento dello stato civile, a norma dell’articolo 2, comma 12, della L. 15 maggio 1997, n. 127).

 

per maggiori infomazioni vai sul sito del Ministero della Salute

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