Palazzo Blu: Igort. Attraversare le forme

Igort, pseudonimo di Igor Tuveri, nato a Cagliari il 26 settembre 1958, è oggi uno dei più importanti artisti italiani contemporanei, dotato di uno straordinario talento poliedrico: non solo noto e apprezzato fumettista le cui storie sono tradotte in tutto il mondo, ma anche regista inventivo e colto, editore ricercato, musicista sperimentale, e tanto altro ancora.

Nel corso della carriera, Igort ha utilizzato svariate tecniche artistiche, spaziando nei generi letterari: il reportage dei Quaderni (Giapponesi, Ucraini, Russi), il giallo-poliziesco dell’Alligatore e di Sinfonia a Bombay, il noir di 5 è il numero perfetto, il biografico di Fats Waller e Parole di Chandler. Vanno inoltre menzionate le illustrazioni e le collaborazioni come articolista e saggista con numerosi periodici e giornali, da «La Repubblica» a «Il Manifesto», da «Il Corriere della Sera» a «Vanity». Inoltre, Igort è stato in prima persona fondatore di riviste («Dolce vita», «Fuego», «Due», «Black») e di case editrici dedicate al fumetto (Coconino Press e poi Oblomov Edizioni). Da 5 è il numero perfetto, tradotto in quindici Paesi, è stato tratto l’omonimo film, tra i cui interpreti figurano Toni Servillo, Valeria Golino e Carlo Buccirosso.

La mostra Attraversare le forme consente al visitatore di ammirare una selezione di disegni originali tratti da alcuni tra i maggiori successi di Igort.

5 è il numero perfetto permette di approfondire il versante noir e aprire, con i suoi tagli repentini e il ritmo incalzante della visione su un fondo quasi monocromatico, all’ambito cinematografico e all’omonimo film, di cui in mostra saranno esposti documenti inediti. Fats Waller immerge il lettore in un’affascinante atmosfera jazz, ricordando una delle passioni di Igort, la musica appunto, che determina la struttura sintattica del volume. Brillo. La guerra degli ovetti funziona da cerniera di collegamento tra universi lontani, trasportando e rivisitando il personaggio di Yuri nel mondo occidentale dominato da una guerra insensata, vista attraverso la lente distopica della Nuova Oggettività tedesca (una tra le fonti visive del volume). Infine, i Quaderni giapponesi invitano a riflettere sull’incontro di culture e sul linguaggio logo-iconico del fumetto, frutto dell’unione inscindibile tra immagine e scrittura.

Il criterio di fondo seguito nella scelta del materiale è stato dunque quello di restituire allo spettatore, nei limiti del possibile, la varietà e molteplicità di tecniche, generi e stili adottati da Igort nel corso degli anni. Buon viaggio!

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